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Come conservare il corallo
Il corallo è un materiale
naturale e organico , sostanzialmente è carbonato di calcio,
pertanto è suscettibile all'aggressione di agenti chimici
quali i profumi, alcune creme, i saponi e al lungo andare
anche del sudore umano. Si consiglia , quindi :
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di
sfregare di tanto in tanto il corallo con un panno di cotone
asciutto o al massimo leggermente umido, ma senza alcun tipo
di sapone ( alcuni consigliano che il panno sia appena imbevuto
di cera liquida )
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di
avere l'accortezza di non far andare il monile o la collana
di corallo a contatto diretto con le sostanze sopracitate,
per esempio spruzzandosi il profumo prima di indossare il
gioielli in corallo e non dopo
-
di
non tenere vicino a fonti di calore , come, per esempio, faretti
di vetrine ; l'esposizione a calore intenso, infatti , può
modificare la tonalità o addirittura il colore.
Come pulire o lucidare il corallo
I sistemi per lucidare
il corallo sono vari ma in casa l'unica procedura che è possibile
effettuare è strofinarlo con un panno di cotone asciutto o
al massimo umido . Se necessitasse di una pulizia più forte,
e si volesse usare del sapone servirsi almeno di saponi che
siano neutri ed evitare quelli troppo forti, tipo detergenti
per i piatti e ,in ogni caso, non lasciare troppo il corallo
al contatto del sapone, che potrebbe scolorirlo ; cioè insaponare
,strofinare ,con cotone morbido e poi sciacquare immediatamente
dopo, con acqua corrente ed infine asciugare accuratamente.
Se il corallo non dovesse tornare lucido non resta che affidarlo
a mani esperte
Come
vedere il valore del corallo
I fattori che contribuiscono
al prezzo del corallo sono vari e in generale riguardano caratteristiche
legate alla rarità; prima fra tutti è la grandezza (più il
corallo è grande più aumenta il suo costo a grammo) ; poi
c'è la provenienza ( in base alla provenienza, infatti , il
corallo ha varietà differenti).Altri fattori che influenzano
la valutazione sono le eventuali porosità, nervature, vortici
che svalutano il corallo. Per concludere c 'è la lavorazione
caratteristica che può svalutare (eventuali difetti di lavorazione)
o dare molta importanza alla materia . Nel caso dei cammei
o delle sculture incise nel corallo è la mano dell'artista
che può dare un ulteriore ed elevato valore aggiunto . .
PESCA
CORALLINE E CORALLI
La pesca attualmente,
per ovvie ragioni ecologiche, è regolamentata ,ma ancora esistente
anche in Italia . Solo pochi pescatori hanno il permesso di
farla e si esegue manualmente e un ramo alla volta , così
da prelevare solo i rami più grandi ( lasciando crescere gli
altri ). I torresi da secoli portano avanti la tradizione
del corallo, con la stessa tenacia, con la quale sono riusciti
a risorgere ben nove volte, dopo le eruzioni del Vesuvio .
Gli abitanti di Torre del Greco sono lavoranti del corallo
da due secoli ,ma, prima ancora, sono stati pescatori e commercianti.
E' proprio il caso di ricordare la famosa "Corallina", una
grossa barca a vela latina ,che serviva per la pesca del corallo.
Essa trascinava una grossa croce di legno a bracci uguali
appesantita da pietre ; a questa croce (detta croce di sant
Andrea o ingegno , cioè congegno ) erano fissate vecchie reti
di canapa che avevano il compito di sradicare i rami di corallo
e trattenere quelli spezzati dalla croce . Il capo barca si
accorgeva dell'avvenuto incontro con un banco corallino per
gli strattoni della corda. Il metodo però non era molto efficiente,infatti
, raccoglieva ben poco di tutto il corallo che si spezzava.
Una volta , però , era l'unico sistema per arrivare a prelevare
il corallo anche a 150 m di profondità. Anche in Giappone
e in Cina si usava e forse si usa ancora un sistema analogo,
con un sasso e delle reti , al posto della croce.
Materiale - cosa è il corallo - cenni sulla sua natura
Il corallo è ricavato
da colonie di celenterati , formate da polipi che crescono
costruiscono uno scheletro di carbonato di calcio ,che funge
loro da sostegno e da protezione. Esistono due tipi di polipo
a sei e a otto tentacoli. Nelle lavorazioni di gioielleria
si usano quelli a otto ; infatti gli esacoralli (quelli delle
barriere coralline) per le loro caratteristiche di scarsa
compattezza non sono adatti a tale scopo . I coralli usati
per la lavorazione si pescano principalmente nei mari giapponesi
e in quelli mediterranei. Il colore più comune del corallo
è il rosso nelle sue gradazioni fino al bianco che vengono
distinte commercialmente in : corallo moro , rosso , rosa
, pelle d'angelo,bianco.
Il corallo del Mediterraneo
Pescato in Italia (Calabria,
Campania, Lazio,Toscana, Liguria, Sicilia, Sardegna), Grecia
, Jugoslavia, Corsica, Francia, Spagna,Marocco, fu il corallo
più lavorato nel XIX secolo. Della specie :Corallium Rubrum,
presenta un colore generalmente rosso con tonalità tendenti
allo scuro o al rosso vivo, molto raramente può presentare
un colore rosa pallido. E' costituito da cespi alti in media
20-25 cm e larghi dai 10 ai 15 cm. Il diametro dei rami varia
da 1 a 15mm. Il peso di ogni cespo oscilla dai 100 e 150g
potendo però raggiungere con un altezza di 60cm anche i 1500g.
Viene pescato nelle aree menzionate (alcune non più produttive
) a profondità che variano dai 30/50m(di solito di scarsa
qualità), fino a oltre i 150m.
Il corallo di Sciacca
Intensivamente pescato tra il 1875 e il 1887 in Sicilia, a circa trenta miglia dalla costa di Sciacca alle profondità che vanno dai 150 ai 200m, presenta una colorazione rosa salmone, dall'intenso al pallidissimo, talvolta con delle macchie di colore giallo, tendente al bruno ,e al nero, dovute all'azione ossidante di alcuni batteri che, attaccando le componenti ferrose del corallo, determinano le bruniture . Questo corallo giaceva ammassato in enormi quantità su di un fondo fangoso e si presentava a rami lunghi e affusolati con spessore medio di circa 7mm.
Il corallo del Giappone
Fu la materia prima
maggiormente utilizzata per la produzione italiana, soprattutto
praticata a Torre del Greco (Napoli),tra la fine del XIX e
l'inizio del XX secolo . Della specie Corallium Japonicus,
Elatius,Secundum,Kanojoi, le principali colorazioni e tonalità
in cui si può presentare sono: bianco (shiro),bianco rosato;
rosa pallido o 'pelle d'angelo' (bochè); rosso vivo o 'cerasuolo'
(momo); rosso scuro o 'moro' (aka); Il colore presenta sempre
una venatura (anima) di colore bianco nei coralli rossi,rosa
in quelli chiari. Pescato ad oltre 200 metri di profondità
è costituito da cespi disposti su un unico piano a ventaglio.
L'altezza media è di 30-40 cm (tranne il cerasuolo che può
raggiungere il metro) ed il diametro dei rami è di 160mm circa.
Luoghi di pesca: in Giappone : baia di tosa,isola Hachijo,isoletta
Goto,isola Ogasawara ; Formosa ; isole Pescadores.
Coralli del pacifico
Individuati
tra il 1965 e il 1979 e pescati in diverse aree del pacifico
Midway(1965):di colore bianco o rosa punteggiato o striato
di rosso .Vive ad una profondità di 300-400 metri; presenta
cespi a ventaglio di media grandezza . Garnet(1970):colore
rosa molto intenso tendente al giallo.Vive a una profondità
di 500-700 metri .Ha rami piatti e contorti e cespi simili
a quelli del corallo mediterraneo . Miss(1976):colore rosa
tendente al violaceo. Presenta cespi a ventaglio e rami schiacciati
tra i 5 e i 10 mm di spessore. DEEP Sea(1979):colore rosso
per i rami piccoli , con tonalità che tende a schiarirsi quanto
più il ramo si ispessisce. I cespi sono disposti a ventaglio
o a tronchi paralleli,spesso schiacciati,di 50-70cm.Vive ad
una profondità tra gli 800 e i 1500 metri.
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